As always, Thank You Shawn Gray, for having allowed me to translate this article.
Source: http://blog.shawngray.name/2011/07/13/the-demon-motif-in-kukishin-ryu-part-ii-of-ii/#more-177 I. Riassunto Nella prima parte di questo articolo abbiamo visto alcuni degli antichi utilizzi del termine “demone” in Occidente per aiutarci a comprendere meglio alcune delle cose alle quali Sensei si riferisce quando parla relativamente al simbolo del demone in connessione con la tradizione della Kukishin-ryū (九鬼神流) all’interno della Bujinkan. Abbiamo inoltre visto alcuni dei principi psicologici derivanti dal concetto del demone e come questi possono essere utilizzati per rendere le nostre vite più felici ed equilibrate. Nella parte finale dell’articolo, ci addentreremo nei principi della geomanzia giapponese (fuu-sui, 風水) relativa al simbolo del demone, accompagnandoli con alcuni brevi indizi come per alcune idee sull’applicazione di questi principi fino ad arrivare ad alcune tecniche della Kukishin-ryū taijutsu, Kimon (鬼門) e Ura Kimon (裏鬼門). II. Geomanzia La Geomanzia è un antico sistema di divinazione basato sulla terra. Il più comunemente conosciuto metodo orientale di geomanzia è il sistema Cinese del Feng-Shui (pronunciato fung-shway). L’equivalente giapponese, è conosciuto come “Fuu-sui”, che utilizza gli stessi Kanji come per il sistema cinese – il carattere per vento e il carattere per acqua (風水). Il tema della geomanzia nella sua interezza va oltre lo scopo di questo articolo, ma in termini basici si riferisce all’utilizzo della geografia (in entrambe le direzioni e localizzazione / ubicazione o caratteristiche geogafiche) nella divinazione. ![]()
A) Da Sud-Est a Nord-Est
Uno degli aspetti geomantici connessi alla Kukishin-ryū è la direzione cardinale conosciuta come Kimon (鬼門) – “Cancello del Demone” – Questo termine prende origini dal documento Sengaikyo, che fu scritto in Cina durante il periodo belligerante giapponese, il Sengoku-jidai, “un periodo di subbugli sociali, e intrighi politici, e quasi sempre in costante conflitto militare che durò dalla metà del 15° secolo fino all’inizio del 17° secolo. La maggioranza di praticanti Bujinkan hanno probabilmente più familiarità con
i punti di pressione (kyusho, 急所) con lo stesso nome, che è posizionato nella struttura muscolare del torace pochi centimetri sopra il capezzolo.
Il nome di questo punto di pressione deriva da una direzione, o traiettoria, nel compasso del Fuu-sui – la direzione del Kimon (鬼門), che è associata con il Nordest. Tradizionalmente, il centro del compasso del Fuu-Sui era ubicato al centro politico della terra. Nel caso del Giappone iniziando dal periodo Edo e in avanti, questo era il Castello di Edo (Edo, 江戸, uno dei nomi antichi di Tokyo), quindi la direzione del Kimonin in questo caso sarebbe una linea disegnata in direzione Nordest partendo dal Castello di Edo. Continuando lungo la linea di Nordest, si prosegue veso il Kimon. Un punto interessante da sottolineare prima di proseguire è quello che la lezione settimanale del Martedì di Hatsumi Sensei presso il Tokyo Budokan è ad Ayase, che giace in direzione Nordest partendo dal Castello di Edo, così come per l’Hombu Dojo Bujinkan nella città di Noda, se si prosegue più lontano in direzione del Kimon, così come per la casa di Sensei Hatsumi che si trova a Mitsukaido se si prosegue più lontano verso l’esterno del centro lungo la stessa linea di Nordest. (Questa non è esattamente diritta, ma molto vicina a renderla interessante).
Una volta che colui che indossava l’armatura cadeva a terra, gli era molto difficile e pericoloso provare a rialzarsi in piedi, ed in molte situazioni si veniva probabilmente considerati molto fortunati se si riusciva a rimettersi in piedi ancora vivi. Pertanto, era di massima importanza per un soldato mantenere il proprio equilibrio mentre combatteva indossando l’armatura, ed ugualmente vantaggioso studiare i modi di sbilanciare un avversario armato. Nella prima parte di questo articolo, abbiamo discusso l’idea classica (Platonica) dei demoni e di come il termine generico (daemon o daimon) può riferirsi a parte della psiche che può essere buona o cattiva. Molto tempo dopo Platone, nella Europa Medioevale, furono scritti diversi libri di magia (come ad esempio La Chiave di Salomone) che descrive i demoni come forze squilibrate (e che squilibravano). Dalla prospettiva del taijutsu, se interpretiamo l’idea del Kimon (“Cancello del Diavolo”) come una porta per sbilanciare la forza, la sua applicazione verso movimenti di taijutsu corazzati (cioè verso chi indossa l'armatura, o indossando l'armatura) assumono un nuovo significato – entrambi con riguardo nello sbilanciare qualcun altro e mantenere contemporaneamente anche il proprio equilibrio. (Inoltre ricordate di pensare relativamente a questo in termini di equilibrio psicologico…). Il Kimon è un punto estremamente effettivo da utilizzare quando vogliamo privare qualcuno che indossa l’armatura del proprio equilibrio. E’ un punto nel quale, quando la forza è applicata correttamente (la giusta quantità, l’angolo giusto, ecc), l’equilibrio dell’avversario può essere sottratto molto facilmente. E come menzionato sopra, un avversario sbilanciato è molto più vicino ad essere un avversario sconfitto (morto), specialmente se sta indossando un’armatura pesante. ![]()
B) Espansione Politica nel Giappone Antico
Un altro punto interessante lo troviamo quando osserviamo l’orientamento geografico complessivo delle isole giapponesi in sé stesse – sono generalmente orientate a Sudest – Configurazione Nordest. Una delle immagini che ci viene a mente fu quella dei primi invasori di queste isole (gli avi dei moderni giapponesi) che combatterono contro la popolazione nativa degli Ainu che batterono in ritirata dirigendosi
verso l’isola settentrionale di Hokkaido combattendo durante la loro salita dall’angolo Sudest della catena di isole fino ad arrivare a Nordest – una processione dall’Ura Kimon al Kimon. Tuttavia un’altra immagine che mi viene in mente è quella del viso-rosso, grande-naso del demone Tengu, il quale in base a una teoria, che potrebbe avere originale dalle antiche scaramucce con o attraverso la comparsa della popolazione dal lungo-naso e viso-rosso, nella terra che è ora conosciuta come Russia, mentre gli invasori giapponesi si muovevano per raggiungere verso Nordest il confine della catena di isole. La ragione per la quale il Kimon fu disegnato partendo da Sudest a Nordest potrebbe essere causata dagli avi della popolazione giapponese moderna che si stabilirono in queste isole, espandendosi da Sudest a Nordest, i loro rivali e nemici sarebbero stati gli Ainu e abitanti di quella che è oggi la Russia, fino ad arrivare al lontano Nordest. Questa è la direzione dalla quale i loro nemici avrebbero attaccato, e la direzione nella quale gli antichi giapponesi si sarebbero espansi allo scopo di mettere al sicuro le isole per se stessi. Un altro esempio più moderno del termine è utilizzato in relazione alla direzione generale di Nordest della Linea Joban, una linea ferroviaria giapponese. Questa linea a volte viene chiama come la “ferrovia o rotaia Kimon” grazie alla sua estensione all’esterno della Tokyo centrale in direzione Nordest. ![]()
C) Il giardino di Sensei
Durante una visita nella casa di campagna di Sensei nel 2004, mi portò in un tour del suo giardino, evidenziando il significato di ogni oggetto non solo in sé e per sé, ma in relazione agli oggetti tutto attorno e il loro posizionamento nel giardino nella sua interezza. Una delle caratteristiche più impressionanti di questo giardino è un’imponente monumento di roccia ubicato nell’angolo Sudest. Scolpito sulla roccia ci sono i caratteri di “Kuki”, e montata sopra una grande maschera di un demone. ![]()
Questo monumento del demone di roccia è posizionato nell’angolo Sudest, come guardiano del giardino. Al contrario, all’angolo di Nordest del giardino, quasi nascosto dall’erba dietro alla serra, si appoggia una roccia piuttosto insignificante con un paio di figurine di terracotta accanto in piedi Quando mi fu chiesto se avevo capito il perché, ho dovuto grattarmi la testa ammettendo che non ne
comprendevo il significato. Sensei quindi mi raccontò una barzelletta a riguardo della forma della roccia, della quale quindi realizzai annoiato la straordinaria rassomiglianza con gli organi genitali femminili. Le figurine di argilla e terracotta avevano anche loro esagerati organi genitali, marcando quell’angolo di giardino come luogo di fertilità e creazione. Sensei mi disse che tradizionalmente quando un bambino nasceva in una famiglia, venivano tirate delle frecce in direzione Nordest per celebrare. La giustapposizione dell’angolo opposto mi colpì molto – in un lato, vi era un feroce guardiano, e nell’altro delle forze generative al lavoro.
III. Il Kimon nel Taijutsu ![]()
Le tecniche del Kimon e dell’ Ura Kimon della tradizione della Kukishin-ryū derivano della sua sezione del Dakentaijutsu. Questa parte nel curriculum tradizionale riguarda il grappling (lotta avvinghiata) quando venivano indossate le armature giapponesi, conosciute come yoroi (鎧).
Come chi la ha attualmente indossata e provato a fare dei movimenti mentre la indossava sa questo molto bene, l’armatura giapponese è molto pesante, scomoda e restrittiva in se stessa, lasciata sola nella situazione di un campo di battaglia nel quale sono presenti armi, avversari e ostacoli tutto attorno. ![]()
Quando si pratica nel dojo, il punto di pressione del kimon nel torace è spesso attaccato con un doloroso colpo del pollice conosciuto come boushiken (棒指拳).
Tuttavia, guardando le tecniche dalla classica prospettiva nella quale veniva indossata una yoroi, il kimon sarebbe stato coperto dalla yoroi e quindi protetto dal colpo del pollice. Colpire, infatti con il pollice in questa zona in quel caso avrebbe probabilmente significato arrecare danno al pollice dell’attaccante rispetto al kimon dell’avversario. A causa di questo, quando guardiamo alle tecniche di Kimon e Ura Kimon della Kukishin-ryū, è sempre consigliabile non pensare solamente al kyusho del kimon in se stesso, ma considerarne la direzione, o line di bilanciamento, nella quale il difensore entra nello spazio
dell’attaccante e nella direzione nella quale l’attaccante viene poi sbilanciato. Tecniche attuali di taijutsu sono esplorate e scoperte in modo più approfondito nel campo fisico sotto la guida di un istruttore qualificato, anziché apprenderle da testi, o blog in internet, quindi non descriverò qui alcuna tecnica, tuttavia se sovrapponiamo mentalmente le direzioni del compasso del fuu-sui su piani orizzontali o verticali quando pratichiamo queste tecniche, potremo notare interessanti correlazioni alle direzioni Nordest / Sudest ed i concetti di Kimon e Ura Kimon.
L’immagine sulla destra in alto è una della foto che ho fatto a Noguchi Sensei mentre indossava un’armatura durante il Daikomyosai qualche anno fa. Ho disegnato una freccia nella foto per evidenziare l’angolo di equilibrio Nordest e Sudest. Se tracciamo una squadratura con un attaccante che indossa un’armatura come questa, il kimon sarebbe alla sua sinistra torace / spalla, nella direzione della freccia che punta verso Nordest. Colpendo o spingendo in questa direzione, verso l’alto premendo contro il torace / spalla, l’equilibrio dell’avversario verrebbe meno sulla sua sinistra dal lato posteriore – la direzione kimon. Al contrario, se dovessimo prendere il polso destro dell’avversario o l’avambraccio portandolo in avanti e verso il basso, in direzione Sudest, la direzione Sudest del compasso, il suo equilibrio verrebbe spezzato nella sua parte destra davanti. Questo sarebbe un esempio della direzione dell’Ura Kimon. Spero che questo disegno vi aiuti a comprendere meglio il Kimon verso Ura Kimon in questo contesto. Vi porgo il mio migliore augurio per il vostro studio del taijutsu della Kukishin-ryū, e spero che abbiate trovato questo articolo diviso in due parti riguardante il simbolo del demone nella Kukishin-ryū utile ed informativo.
Thanks to Shawn Gray, for having allowed me to translate some of your articles. Source: http://blog.shawngray.name/2011/07/13/the-demon-motif-in-kukishin-ryu-part-ii-of-ii/ Il tema di allenamento Bujinkan del 2007 fu quello sulla tradizione della Kukishin Ryu. (Vi sono alcuni dibattiti riguardo quali sono i termini più idonei da utilizzare, Kukishin Ryu o Kukishinden Ryu, Hatsumi Sensei utilizza entrambe, apparentemente a sua scelta. Il significato del termine “kukishin” è uno dei significati che causa maggiore sconforto per alcuni, perché utilizza una parola che generalmente viene tradotta in inglese come “demone” – il termine “kukishin”, essendo composto dai caratteri per “9 – Demone – Spirito(i) – (九鬼神)”. A seconda della propria religione e di come crescono la propria famiglia a riguardo, questo può essere fonte di una certa trepidazione. “Vedete?” potreste sentire alcuni affermare, “di quali altre prove abbiamo bisogno per capire che nel cuore delle arti marziali giapponesi si nascondono le oscurità e il diavolo? Sfortunatamente, il termine inglese moderno di “demone” ha assunto un significato piuttosto diverso da quello che veniva inizialmente utilizzato nello scorso millennio, ed è proprio questa comprensione moderna della parola che causa qualche dubbio. Questo articolo partirà proprio dal come il termine “demone” veniva utilizzato anticamente in Occidente per aiutarci ad avere una maggiore comprensione di alcune delle cose alle quali Sensei si riferisce quando utilizza il termine giapponese per “oni” durante l’allenamento. Quindi l’articolo proseguirà addentrandosi in alcuni dei principi psicologici derivati dall’idea del demone che possono essere utilizzati per rendere le nostre vite più felici e più equilibrate. (Si, state leggendo bene). Nella parte finale di questo articolo (Parte II, come post separato), osserveremo i principi della “geomanzia” relativa al simbolo del demone, ed alcuni concetti di taijutsu che possono essere interpretati in luce di questi principi. II. Da Demone a Demone – E ritorno In una delle prime classi del 2007, Sensei Hatsumi ha evidenziato che quando parla di “oni” non si riferisce ad uno spirito cattivo, ma alla parte neutrale della psiche umana che può essere usata in modo positivo o in modo negativo. Questo è essenzialmente lo stesso concetto del termine greco “daemon” (o un’altra versione latinizzata, “daimon”), dalla quale prendiamo il nostro termine moderno “demone”. Originariamente, il termine greco si riferiva a entrambe gli spiriti buoni e cattivi. Agli inizi della cristianità, “l’utilizzo del termine ‘daemon’ nel Nuovo Testamento originariamente greco, causò alle parole greche di essere applicate allo spirito giudeo-cristiano fino al secondo secolo DC. (Dopo Cristo). In Grecia e a Roma, i daemons potevano essere entrambi buoni o cattivi. Socrate affermava di avere un demone che usava per avvertirlo quando stava per commettere degli errori. I greci ellenistici chiamarono gli spiriti buoni kalodaemons e gli spiriti cattivi kakodaimons. Gli kalodaemons erano una tipologia di angeli custodi che proteggevano i mortali. (Così eudeumonia, originariamente lo stato dell’avere un eudaemon, arrivò a significare “benessere” o “felicità”. I romani utilizzarono il termine genius per indicare lo stesso tipo di spirito guida, benevolente e protettore. Nel simposio di Platone, viene insegnato a Socrate che l’amore in se stesso è un buon demone. Fu fino alla fine del 4° secolo, quando la Cristianità divenne la forza dominante nella civiltà romana, che il significato di quel termine fu cambiato per indicare le sole forze di natura maligna. La definizione di Sensei di “oni (鬼)” è perciò molto simile al significato neutrale originale della parola inglese daemon. Sebben la parola abbia gradualmente assunto un infausto significato durante il Medio Evo fino ad arrivare al 20° secolo, la tecnologia moderna è tornata ad adottare l’utilizzo originale riferendosi ad alcuni parti di software nei computer. Questi termini sono famigliari a chi lavora come amministratore di sistema. In un ambiente di server, un daemon è un programma che funziona in background, pronto ad attendere le giuste condizioni per iniziare ad effettuare i propri compiti. Normalmente quando le giuste condizioni sono raggiunte per richiesta del servizio, ad esempio, la connessione ad un network di qualche tipo. Quando una richiesta del genere viene effettuata, il daemon inizia a lavorare automaticamente per portare a termine i compiti assegnati, normalmente un ruolo intermediario tra un client e un server. ![]()
Quindi ritorna in modalità stand-by quando il compito è terminato. Il sistema operativo FreeBSD ha utilizzato questo simbolo nel design della propria mascotte, un simpatico omino con le corna, una coda appuntita e un forcone, affettuosamente chiamato Beastie.
III. Uccidili con un Sorriso Quando gli allenamenti per l’anno 2007 iniziarono, Sensei appese una grande calligrafia in dojo, che diceva “Kuki Taishou (九鬼大笑)”.. Il “Kuki” è il famigliare “9 Demoni”, ed i kanji per “Taishou” avevano il significato di “Grande Sorriso (o Risata)”. Spiegandoci il significato, Sensei ha evidenziato che la parola taishou può anche essere scritta con i kanji per “Comandante (o Generale) (大将)”. I visi di alcune persone erano confusi in dojo – qual è la connessione tra demoni, un comandante e un grande sorriso? Dalla prospettiva della psicologia, gli umani hanno dei demoni (nel senso classico neutrale) come parte della loro psiche. In modo simile a quello dei daemons utilizzato nei sistemi dei computer moderni, i daemons della psiche fungono da intermediari nella mente del conscio e dell’inconscio. Quando ha luogo la richiesta esterna di una risorsa interna, il demone si mette al lavoro e può vedere che vi è una particolare emozione o risorsa psicologica responsabile per il provvedimento da chi lo ha richiesto – normalmente uno stimolo esterno di qualche tipo. Quando qualcuno ci insulta, un daemon può andare a ricercare e trovare una risposta altrettanto offensiva da restituire. Quando qualcuno ci fa dei complimenti, un daemon ricerca una reazione che può essere vanitosa / egoistica o umile / modesta. Il tipo di reazione che il demone ci restituisce dipende da come il demone è stato “programmato”. Possiamo per cui definire il daemon come un kalodaemon (demone “buono”) o kakodaemon (demone “cattivo”) a seconda di come è stato inizialmente programmato e installato (è una condizione che tutti abbiamo al momento della nascita), o su come il programma è stato alterato o modificato (da influenze interne o esterne) da quel momento in poi. I Daemons eseguiranno quindi ciò per cui sono stati programmati. Ricercheranno le nostre reazioni emozionali, che sono stati programmati o riprogrammati a trovare. Che cosa accadrebbe se a lui o a lei non piacesse ciò che il daemon riporta come risposta alle loro richieste esterne? Una persona può a questo punto scegliere di riprogrammare il daemon, così che gli risponda a seconda dei propri gusti. Anziché ritornare con una reazione offensiva ad un insulto, il daemon può portare una risposta che funge da pacificatrice. Anziché tornare con una risposta egoistica, il daemon può essere istruito a fornire una risposta umile. Ma come può una persona programmare i daemons e in questo modo controllarli? La chiave alla quale Sensei si riferisce sta in entrambe le letture dei kanji per taishou e nel design di alcune delle tante maschere tradizionali giapponesi dell’oni. La lettura di Comandante (o Generale) di taishou (大将) ci dice che dobbiamo avere il controllo di noi stessi. E’ nostra responsabilità prendere controllo delle nostre vite e mettere in ordine ciò che abbiamo dentro di noi. Sensei ha affermato che “dobbiamo diventare il dieci per controllare il nove” Il dieci è un numero completo, equilibrato, e incorona il nove sottostante, come un diadema nella testa di un monarca. I daemons dovrebbero fare ciò che vogliamo loro facciano – che potrebbe allinearsi o non allinearsi con il metodo con il quale operiamo attualmente. ![]()
Questo è si avvicina molto al concetto Cabalistico dei 10 Sefirot, o sfere, nelle quali il flusso di energia fino ad arrivare alle sfere più basse ha origine ed è, o dovrebbe essere, controllato dalle sfere superiori.
Infatti, nei geroglifici cabalistici conosciuti come L’albero della vita (qui sulla destra), la sfera più alta è chiamata Kether, che significa “corona”, e la sfera più bassa è chiamata Malkuth, che significa “regno”. Nel medioevo classico libro della magie conosciuto come “Libro della magia sacra di Abramelin il Mago” ora tradotto come il Libro di Abramelin, all’aspirante mago viene insegnato un metodo per stabilire una relazione con un’entità spirituale conosciuta come “Santo Angelo Custode”, che alcuni interpretano come il più Sommo, o Divino, o Se Stesso. Una volta che una relazione è stabilita, l’aspirante viene quindi diretto a evocare un lungo elenco di demoni e, sotto l’autorità di un Santo Angelo Custode, forzandoli all’obbedienza e al servigio. Dal punto di vista della psicologia moderna, questo può essere interpretato come una integrazione della personalità e successivo processo delle complessità, nevrosi, ecc, attraverso la Luce di questa integrazione. Il “Santo Angelo Custode” è lo stesso archetipo del Comandante Taishou. E’ questo aspetto che è a conoscenza del nostro cammino, il vero corso della nostra vita, è destinato ad essere, e il quale ha l’autorità di mettere tutti gli aspetti della nostra vita in ordine bilanciandoli sotto la sua direzione. Portando il tutto sotto gli auspici dell’integrazione e l'equilibrio delle forze della Corona (Kether), il Regno (Malkuth) potrebbe essere regolato con bilanciamento e equanimità. L’altra lettura del termine taishou, descrive come il ruolo del Comandante dovrebbe essere implementato – con “un grande sorriso (taishou大笑).” Quando guardiamo la maschera giapponese oni, spesso vediamo che hanno un grande sorriso. Egli offrono così un chiave della loro gestione e il loro controllo. Un sorriso genuino è segno di una mente rilassata e uno spirito calmo. Indica anche flessibilità di pensiero. Al contrario, un’espressione severa, rigida, generalmente indica inflessibilità di pensiero, anche se solo per un momento o un’indicazione di una condizione generale. Quando troviamo noi stessi a rispondere a cose in modi nei quali non vorremmo, le risposte vengono spesso accompagnate da stress o tensione di qualche tipo, perché è in opposizione al modo nel quale vorremmo realmente reagire. Quando sorridiamo, la nostra espressione si ammorbidisce e la nostra mente si rilassa, diventando più flessibile ed aperta a nuove idee e così più aperta a nuove alternative o modi di reagire ad ogni situazione alla quale veniamo sottoposti. Un sorriso può donarci un cuore calmo, e ci permette inoltre di avere giudici più solidi e equilibrati. Questa idea di cuore tranquillo e calmo, davanti al metterci alla prova delle circostanze è conosciuto in giapponese come heijoushin (平常心). Sorridere ci aiuta a raggiungere e mantenere questo stato. Molto spesso quando sorridiamo in reazione a qualcosa di positivo. A volte quando qualcosa ci rende felici, allora sorridiamo. Tutto questo è ottimo e va bene, ma in questo caso il sorriso è una risposta reattiva a qualcosa. Molte persone dimenticano che possono utilizzare il proprio sorriso in modo proattivo. Nella modalità di Comandante, possiamo utilizzare il nostro sorriso per cambiare proattivamente noi stessi, in modo positivo, dentro e fuori. Siamo così abituati a sorridere in connessione con un sentimento felice che i due sono inestricabilmente connessi. Quando siamo felici, sorridiamo. Ed è così anche quando sorridiamo, diventiamo felici. Anche se qualcosa è accaduto e ci causasse di avere reazioni contrarie, possiamo cambiare la nostra reazione mentale se sorridiamo. La prossima volta che qualcosa accade nella quale generalmente ci irritiamo, ci secchiamo o ci arrabbiamo, dobbiamo forzare noi stessi a sorridere. Troverete che l’atto fisico di sorridere tende a renderci più calmi, equilibrati e molto più positivi. Non più vittime della nostre stesse emozioni, avrete preso il daemon per le corna con il vostro sorriso e preso una decisione proattiva come Comandante riguardo a quale reazione il daemon darebbe in questa particolare circostanza. Come tutte le cose, richiede tempo e pratica, ma più ci abituiamo, più troveremo che il nostro stato mentale sarà caratterizzato dal principio di heijoushin e più i nostri daemons si comporteranno a seconda di quello che il nostro comportamento desidera. |
Barbara BattistinA simple person with dreams, ambitions and heart as anybody else. Archives![]() Create Your Badge Categories |